L'antenato degli IMOCA
Nel settembre 1968, Éric Tabarly apprende su una rivista nautica la creazione di una nuova regata oceanica: una traversata solitaria del Pacifico tra San Francisco e Tokyo organizzata dalla Slocum Society. Ma questa gara è riservata esclusivamente ai monoscafi tra i 22 ei 35 piedi (10,67 m), uscita Pen Duick III e Pen Duick IV. Tabarly decise quindi di costruire una nuova barca, in grado di soddisfare il programma della regata e di essere comoda sottovento, il ritmo più adatto al percorso.
Per la progettazione di Pen Duick IV, lo skipper ha collaborato con gli architetti Michel Bigoin e Daniel Duvergie. È a questo duo che dobbiamo la barca della serie Aikido, una barca a vela di 10 metri che aveva sedotto Tabarly per il suo programma, con una bella larghezza e una sentina longitudinale alla galleggiabilità riducendo la superficie bagnata sottovento e aumentando la galleggiabilità dalle prime angolazioni di sbandamento.
L'imbarcazione in alluminio è stata costruita a Chantiers La Perrière a Lorient, come Pen Duick III e IV, ed è stata varata il 4 gennaio 1969.
Per avere una lunghezza massima della linea di galleggiamento, le imbracature dello scafo di sentina sono ridotte, la larghezza è grande (3,50 m), le linee di poppa sono larghe e portanti e lo scafo ha un gradino, come sulle barche a motore. Per garantire la stabilità, Pen Duick V ha una chiglia profonda di 2,30 m di lunghezza con un siluro di piombo da 400 kg, dotato di un trimmer sul bordo d'uscita per combattere la deriva. Infine, per rinforzare la stabilità senza appesantire troppo la barca e per compensare il tallone in base alla velocità, Tabarly ha ideato un sistema di zavorra progettato per ricevere zavorra liquida. Per riempire i 500 litri d'acqua di mare occorrono solo 20 minuti con una pompa manuale.
Ispirato dai Sand Baggers - velieri americani molto velati che compensano la lista con i sacchi di sabbia posti al vento - fu l'ideatore di questa idea, che si ritroverà anni dopo sui monoscafi della BOC e della Vendée Globe nelle regate mondiali.
Per il piano velico si tratterà di uno sloop ma innovativo. Il comandante potrà passare - da solo - da un piano velico di 63 m2 sopravento a 150 m2 sottovento grazie ad un sistema appositamente sviluppato. Doppie punte di 65 m2 sono posizionate su puntoni a rulli e sono trattenute nel punto della bugna da pali telescopici di 7,50 m.