Queguiner Leukaemia Espoir, terzo a Imoca sulla Transat Jacques Vabre 2015


Il terzo monoscafo IMOCA ha tagliato il traguardo brasiliano nella Transat Jacques Vabre alle 23 h 31' 23' 23''''' (ora francese) di mercoledì 11 novembre 2015. Yann Eliès e Charlie Dalin hanno quindi impiegato 17 giorni 10 ore 01 minuti e 23 secondi, percorrendo una distanza di 6.056 miglia sull'acqua ad una velocità media di 14,49 nodi.

Un terzo Imoca ha tagliato il traguardo di Itajai. Queguiner Leukaemia Espoir è arrivato 9 h 38' 59' 59''' dopo PRB. E' un viaggio molto bello quello che hanno fatto Yann Eliès e Charlie Dalin. Fin dall'inizio, il duo ha ottenuto una superba prestazione seguendo il ritmo frenetico dato dai "foilers" dopo il cannone di partenza sparato a Le Havre. E saggiamente, stava scivolando leggermente più a sud rispetto ai suoi concorrenti per affrontare il basso irlandese a ovest. Primo a virare in mare mosso e con una forte brezza, Quéguiner-Leucémie Espoir ha preso il comando della flotta IMOCA, che era già scarsa a causa dei danni.

Dopo la negoziazione di un fronte freddo e l'arrivo di un secondo disordine, Quéguiner-Leucemia Espoir mantiene ancora la linea, ma vede la sua quasi PRB sistership, poi la "foiler" Banque Populaire VIII la supera prima delle Azzorre. L'equipaggio stava cercando di tenere il passo con il ritmo costante, ma stava perdendo miglia al punto da perdere circa quindici miglia all'ingresso delle Doldrums. I tre monoscafi dell'IMOCA hanno poi lottato duramente per uscire da queste prolungate calme, cercando di uscire dall'Occidente e ritrovandosi infine quasi a nord dell'arcipelago di Fernando de Noronha: una traiettoria insolita...

edizione di successo. Il primo circuito mondiale dedicato alle barche a vela d'epoca e classiche è un must per tutti gli appassionati di vela. Ogni anno riunisce alcuni dei siti di regata più famosi al mondo, distribuiti su due distinti circuiti internazionali, dai Caraibi al Mediterraneo.

E' stato quindi necessario stringere il vento di SE'ly per contrastare il corno brasiliano e il deficit di ventimila miglia accumulato all'uscita dei Doldrums ha pesato pesantemente sul bilancio: PRB è sfuggito inesorabilmente mentre la Banque Populaire VIII ha fatto parlare il suo fioretto non appena è stato possibile far cadere i bilanci. Yann Eliès e Charlie Dalin non hanno potuto fare nulla per fermare il volo, che è culminato a 110 miglia al largo della costa di Cabo Frio!

L'attraversamento del Golfo di Rio, una lunga corsa in un flusso di NE'ly che si stava esaurendo a poche decine di miglia da Itajaí, non poteva più cambiare la situazione, soprattutto quando la Banque Populaire VIII si stava riorganizzando verso ovest per contrastare qualsiasi tentativo di attacco da parte di Quéguiner-Leucémie Espoir. Il distacco dal primo era quindi inferiore alle cento miglia quando il vincitore ha tagliato il traguardo a metà del pomeriggio locale, ma il vento si stava disperdendo su un tratto d'acqua sempre più morbido: Yann Eliès e Charlie Dalin stavano lottando per finire e si sono conclusi poco dopo il tramonto nella città brasiliana...

Le prime parole di Yann Eliès quando arrivò in Brasile" Questo terzo posto mantiene un buon sapore perché corona ancora un grande anno di lavoro per tutta la squadra, dopo la vittoria a La Solitaire du Figaro. E' enorme! Ho vinto due anni fa con Erwan (Le Roux, in Multi-50)... Ed è bello anche per Charlie perché non è stato facile in un primo momento scegliere un membro della squadra: ed è andata davvero bene, ognuno nella sua missione. Sapevamo fin dall'inizio che se tutti hanno finito la gara, non siamo arrivati terzi, quindi è anche un promemoria per tutte le squadre.

Siamo stati seguiti da albatros al traguardo: incredibile! Abbiamo ancora molto da fare perché abbiamo percorso solo 5.400 miglia... È molto per una regata transatlantica, ma in un anno avremo 25.000 miglia da percorrere. E oggi, la barca non è in grado di farli: c'è un grande lavoro invernale. Come è complicato tutto su queste barche quando si naviga a 25 nodi, tutto deve essere misurato in millimetri!

E' stata una regata transatlantica molto complessa, non solo a causa delle condizioni molto difficili, ma anche con le Doldrums: eppure ci è voluto lo stesso tempo dell'ultima volta! Ciò significa che abbiamo sparato bene sulle macchine, che anche loro hanno fatto buoni progressi.
La scelta non è solo un foglio di alluminio o non, ma soprattutto la capacità finanziaria e umana di ogni squadra di arrivare con una macchina pronta per la Vendée Globe. La risposta sta nell'equazione: tempo, denaro, mezzi. Se non abbiamo tutto questo, potremmo anche migliorare la nostra barca come ha fatto Vincent Riou..."

Le prime parole di Charlie Dalin E' una gara che sogno da molto tempo da quando vengo da Le Havre, quindi farlo in IMOCA, con Yann, su queste barche magiche, è fantastico. Fin dall'inizio, eravamo nel gioco, conducendo alla prima boa, conducendo alla fine della depressione. Il duo ha lavorato alla perfezione! Ho già tanti ricordi, con surf a più di venti nodi, cieli sublimi con tramonti incredibili... Anche momenti di difficoltà. E' stata una grande esperienza"

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