Capo Horn alla vecchia maniera: Pen Duick VI rilascia la sua testimonianza video nella mareggiata meridionale


Dopo aver doppiato Capo Horn alla testa dell'Ocean Globe Race, Marie Tabarly, skipper dello yacht Pen Duick VI, condivide le sue esperienze dei bassi del profondo sud al timone di queste imbarcazioni XL-strenue e apre le porte alla vita a bordo.

Gli eccessi dei mari del sud

Poco dopo aver doppiato Capo Horn nell'edizione 202324 della Ocean Globe Race, l'equipaggio di Pen Duick VI trasmette un video che riassume gli ultimi giorni a bordo dello yacht varato nel 1973. Marie Tabarly spiega i vincoli meteorologici delle bassezze nel Pacifico meridionale e le conseguenze sul modo di governare la barca. Con mareggiate di 10 metri e venti superiori a 50 nodi, le condizioni erano difficili per il timoniere e non perdonavano errori. Le immagini della mareggiata sono superbe e contrastano con quelle delle barche moderne nella stessa zona. Più esposta e più lenta di un IMOCA o di un Ultim, Pen Duick è forse più in sintonia con il mare, il cui battito si percepisce nelle immagini. Questo non le impedisce di navigare a più di 25 nodi e di raggiungere velocità medie a due cifre nel cuore della bassa australe.

Vita a bordo

Possiamo anche apprezzare la gioia di vivere percepibile a bordo dello yacht, il cui equipaggio non sembra imbronciarsi nel suo piacere. Lo testimoniano le risate della voce fuori campo di Marie Tabarly e le sequenze dei compleanni.

È un video lontano dalle polemiche che circondano le regole delle corse e un piacere da guardare.

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