Thomas Coville dà le sue prime impressioni dopo il suo tour mondiale


Thomas Coville ha tagliato il traguardo del giro del mondo in solitaria dei multiscafi multiscafi intorno al mondo, a sei miglia dal faro di Créac'h a Ouessant (Finistère) il 25 dicembre 2016 alle 17h 57mn 30s. Ha stabilito un nuovo record da solista in 49 giorni 3 ore 3 ore 3 ore 3 ore 7 minuti e 38 secondi (in attesa di approvazione da parte della WSSRC), migliorando il precedente record di Francis Joyon di 8 giorni 10 h 26 mn e 28 s. Egli dà le sue prime impressioni prima di raggiungere Brest il 27 dicembre alle 9 del mattino.

Il 6 novembre 2016, Thomas Coville ha compiuto il suo quinto tentativo contro il record stabilito da Francis Joyon nel gennaio 2008, in 57 giorni e 13 ore. E questa domenica, 25 dicembre, ha tagliato il traguardo dopo 49 giorni 3 ore 3 ore 7 minuti e 38 secondi, risparmiando il tempo di riferimento di 8 giorni 10 h 26 mn e 28 s. Fa quindi parte della leggenda dei marinai che hanno già compiuto un giro del mondo in solitario in trimarano, insieme a Ellen Mac Arthur e Francis Joyon.

Thomas Coville passerà la notte in mare, con il suo equipaggio che si è unito a lui, due ore dopo aver tagliato il traguardo. Lui dà le sue prime impressioni.

L'arrivo

" Nessuno stava pensando di scendere sotto il limite dei 50 giorni per il solo. L'arrivo è qualcosa che sorge dentro di te, qualcosa di molto denso. E' una sensazione molto pesante che ti travolge. Ho avuto l'angoscia delle ultime ore, l'angoscia degli ultimi giorni, l'angoscia di toccare qualcosa, tutto questo mi stava facendo pressione. Tutto questo è mescolato con molta fatica. Non riesco a dormire a sufficienza.
Questo è un giorno molto importante per me come atleta, come uomo. Sono orgoglioso del viaggio che ho fatto per arrivarci. Sono caduto, mi sono alzato e questo mi ha fatto avere questa forza mentale. L'esperienza è ciò che si fa con i propri fallimenti. Oggi posso dire di averli apprezzati.
E' di questo che sono orgoglioso.

Un lavoro colossale per arrivarci

Imporre se stessi di fare così tante manovre è ciò che ci rende non lontani dai registri dell'equipaggio. A volte avevo sangue in bocca mentre portavo vele che pesano 150 kg e sono piene d'acqua e che si trascinano 10 cm per 10 cm sul trampolino in movimento. Ci sono state notti all'esterno, sdraiato nel pozzetto, al freddo con un lenzuolo in mano pronto a cadere se la barca sale troppo in alto su uno scafo. Non è un lavoro molto elegante, ma funziona. Con le velocità che si raggiungono, si è sempre sul filo del rasoio. Hai alti e bassi. L'Atlantico del sud è stato molto difficile. Sono riuscito ad essere soddisfatto delle piccole vittorie quotidiane. Fisicamente, non posso andare oltre"

E ora che si fa?

"Al momento, voglio solo una cosa: dormire e lasciare la mente a riposo. Voglio addormentarmi e dirmi: "Va tutto bene!"

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