Punto di vista / Course des Caps: il ritiro di Fabrice Amedeo solleva interrogativi sull'impegno nelle regate oceaniche

© Pierre Bouras

Mentre la Course des Caps - Boulogne-sur-Mer - Banque Populaire du Nord continua a faticare sotto un regime anticiclonico diffuso, il ritiro annunciato questo 1?? luglio da Fabrice Amedeo sta suscitando aspre critiche. Lo skipper dell'IMOCA FDJ - UNITED - WEWISE ha scelto di fare marcia indietro a causa delle condizioni meteo molto miti e dei vincoli personali legati al suo programma Vendée Globe 2028. È una decisione consapevole, ma che solleva interrogativi sul concetto di impegno nelle regate oceaniche.

Petulanza e pianificazione sono incompatibili

Ufficialmente, Amedeo cita un meteo sfavorevole âeuros venti leggeri, velocità ridotta, una scadenza insostenibile del 6 luglio âeuros e impedimenti di calendario per giustificare il suo ritiro. " Quest'anno è un anno di transizione. Non posso restare in mare per tutto il tempo che il tempo richiede" ha scritto nel suo comunicato stampa. Una frase che ha destato qualche perplessità nel settore.

© RiBLANC
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Sebbene non sia raro che le calme sconvolgano i piani di una regata oceanica, sono in molti a ricordare che uno skipper impegnato, anche in allenamento, deve fare i conti con i capricci del mare. In un momento in cui diversi IMOCA Open 60 stanno lottando per superare il Fastnet in condizioni leggere, il ritiro di uno dei partecipanti crea un vuoto sulla linea di arrivo, ma soprattutto una frattura nell'immagine collettiva della regata.

Una gara preparatoria o solo una vetrina?

La Course des Caps, pur facendo parte del calendario dell'IMOCA Globe Series, non è considerata un evento di qualificazione. Rimane un evento di metà stagione, favorevole alla navigazione costiera e alla pratica in equipaggio. Un campo di gioco serio, ma senza una posta in gioco decisiva. Da qui la decisione di Fabrice Amedeo di smettere di regatare e di rientrare in porto. Ma possiamo permetterci di rinunciare così presto con il pretesto dell'inerzia meteorologica?

©Jean-Marie Liot
jean-Marie Liot

Questa decisione segna uno spostamento verso un approccio alla regata più basato sull'evento, dove l'immagine e la strategia di comunicazione hanno la precedenza sul rigore sportivo. Si tratta di uno sviluppo preoccupante in un momento in cui la classe IMOCA sta aumentando costantemente la professionalità delle sue strutture, con equipaggi, partner, meteorologi e forti investimenti che fanno parte dell'equazione.

Una decisione che solleva interrogativi sia per le classi sia per gli organizzatori

La decisione di ritirarsi dalla regata, senza alcun danno o emergenza medica, ma a causa di un vincolo di orario, solleva una questione fondamentale: la partecipazione a una regata ufficiale, anche se di allenamento, è condizionata dalle priorità personali di uno skipper professionista? E soprattutto, fino a che punto si possono tollerare questi ritiri senza svuotare le regate del loro contenuto sportivo? In un momento in cui alcuni eventi faticano ad attirare il pubblico, la posta in gioco va oltre il caso di Fabrice Amedeo.

Nei circoli velici si ricordano le storie più scabrose, i velisti solitari che hanno dubitato ma hanno tenuto duro, quelli che hanno concluso per onore, anche al rallentatore. Speriamo che questo incidente rimanga un caso isolato e che gli equipaggi che si sono assunti i loro impegni sportivi diano un grande spettacolo al termine di questa prima edizione della Course des Caps.

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