Intervista / Kito de Pavant, creatore del Med Max: "Un percorso insidioso con molte opportunità tattiche"

© Hervé Giorsetti

Lo stava preparando da molti anni. Kito de Pavant è finalmente riuscito a creare il Med Max, che navigherà dalla Francia al Marocco, passando per le Bocche di Bonifacio e le Isole Baleari. Abbiamo raggiunto lo skipper/organizzatore da Port Camargue a poche ore dalla partenza di questa grande novità.

Kito, come sei riuscito a creare questo nuovo evento?

Era una regata non facile da inserire nel calendario, tra l'America's Cup, il Vendée Globe e gli eventi che si svolgono in Bretagna. Era da tempo che sognavo di mettere in piedi questo progetto, perché le condizioni di regata nel Mediterraneo sono davvero interessanti. I pochi skipper che hanno partecipato a regate passate, come la Transmed o il Triangle du Soleil, ne hanno un ottimo ricordo.

Abbiamo visto un'opportunità poco prima del Vendée Globe, che coincideva con la disponibilità delle diverse classi, che ci ha permesso di realizzare il progetto.

Integrare un nuovo evento in un calendario fitto di impegni è una bella sfida. È stato un successo?

Sì, riunire così tanti concorrenti nel Mediterraneo non si vedeva da molto tempo, ed è un grande motivo di orgoglio aver raggiunto questo obiettivo. Per questa prima edizione, siamo riusciti ad attirare equipaggi con base nell'Atlantico, oltre ad alcuni provenienti dall'estero, in particolare dall'Italia.

Il nostro obiettivo è quello di rendere questa grande novità un appuntamento fisso nel calendario delle gare di entrambe le classi.

Perché avete riunito l'Ocean Fifty e la Class40?

Le due classi sono complementari e condividono la stessa filosofia. L'idea è quella di navigare in modo competitivo, ma con un approccio umano in cui i budget sono limitati per evitare una corsa agli armamenti incontrollabile.

Per me è un approccio eccellente, al passo con i tempi, che permette alle vecchie barche di convivere con i prototipi più recenti. È anche il motivo per cui non abbiamo imposto tasse d'iscrizione agli equipaggi, la maggior parte dei quali sta già lottando per far quadrare i conti. Il nostro modello di business è diverso da quello di altre organizzazioni di regate, ma riusciamo comunque a offrire un montepremi di 100.000 euro ai primi classificati di entrambe le categorie.

Quali saranno le principali difficoltà lungo il percorso?

Si tratta di un percorso a due mani, piuttosto insidioso, con molti colpi di scena da provare. I concorrenti alterneranno prove di velocità nel Golfo del Leone a regate di contatto nelle fasi di transizione. Il Mediterraneo è difficile da affrontare. La flotta dovrà fare i conti con i rilievi, gli effetti dei cantieri e, a volte, con le zone di grande traffico marittimo.

In origine, la mia ambizione era di fare un percorso un po' più lungo, in cui la flotta avrebbe fatto il giro delle isole greche. Ma per la prima volta abbiamo deciso di accorciare un po' il percorso.

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