Quando arriva il momento di varare una barca, i proprietari si abbandonano a una tradizione che è diventata quasi immutabile: rompere una bottiglia, di solito di champagne, a prua. Nonostante le sue antiche origini rituali, questa pratica è oggi associata alla celebrazione. Scopriamo da dove nasce l'idea della bottiglia.
La cerimonia della "coppa in piedi
La "> La festa per la benedizione della nave da guerra Prince Royal, un vascello da 64 cannoni, nel 1610 comprendeva il Principe di Galles e il costruttore navale Phineas Pett, maestro carpentiere del cantiere di Woolwich. Quest'ultimo ha descritto gli eventi:
il nobile principe... accompagnato dall'ammiraglio e dai grandi signori, si trovava sul castello di prua, dove era pronta la grande coppa d'oro, riempita di vino per dare il nome alla nave non appena fosse stata a galla, secondo l'antica usanza e la cerimonia che si faceva in queste occasioni, e gettando la coppa in posizione verticale sopra la fiancata.
Sua Altezza, in piedi sul castello di prua con una compagnia selezionata, oltre ai trombettieri, con molta espressione di gioia principesca, e con la cerimonia di bere dalla coppa verticale, ha gettato tutto il vino in avanti verso il mezzo scafo, e chiamandolo solennemente con il nome di Principe Reale, le trombe hanno suonato allo stesso tempo, con molte parole gentili per me, mi ha dato la coppa verticale nelle mie mani" fu sostituita dalla pratica di rompere una bottiglia a prua.
Cambiare le convenzioni
Si dice che la tradizione della bottiglia rotta abbia avuto origine dalla signorina Lavinia Fannig Watson, una ragazza dell'alta società di Filadelfia che per prima ruppe una bottiglia di vino e acqua su uno sloop da guerra, il Germantown, nel 1846.

Il trionfo dello champagne
Oggi lo champagne ha assunto un ruolo centrale nella benedizione delle navi. Associato alla felicità e alla fortuna, ha relegato al passato i sanguinari riti pagani. La madrina dell'imbarcazione rompe una bottiglia, pronunciando alcune parole per augurare alla nave un passaggio sicuro. Per portare fortuna alla barca, la bottiglia deve rompersi sullo scafo la prima volta.
In genere, le bottiglie vengono leggermente segate in anticipo e si preferisce colpirle contro l'ancora per non danneggiare lo scafo. Per evitare che la bottiglia si rifiuti di rompersi sullo scafo, segno sicuro di sfortuna, è necessario lanciarla ad alta velocità, in modo che si rompa e la schiuma si sparga sullo scafo. L'impatto deve essere forte per allontanare gli spiriti maligni.

Definizione dei ruoli
La tradizione delle madrine nasce dal legame simbolico tra la benedizione di una barca e il battesimo dei bambini nella tradizione cattolica. In passato, la madrina dell'imbarcazione era solitamente la moglie dell'armatore, ma al giorno d'oggi gli armatori, gli sponsor e gli skipper hanno preso l'abitudine di rivolgersi a celebrità o a marinai famosi.
Una tradizione francese
Si ritiene che sia stato in Francia, nel corso del XVIII secolo, che venne introdotta la benedizione delle navi con lo champagne, che divenne presto un'usanza seguita anche in altri Paesi. Al varo del primo transatlantico moderno, il Great Britain, il 19 luglio 1843, era presente una folla di trentamila persone, tra cui il principe Alberto di Sassonia-Coburgo, nonno dell'imperatore di Germania e marito della regina Vittoria.
Quando la madre del deputato locale ha mancato di lanciare la tradizionale bottiglia di champagne, il Principe Alberto è intervenuto prontamente, prendendo una seconda bottiglia e spaccandola contro la prua di ferro della nave. È stato un momento simbolico. Anche il France, l'ultimo transatlantico francese, ebbe il suo momento memorabile quando una bottiglia di champagne, Charles Heidsieck, fu lanciata da Mme Charles de Gaulle.

Bottiglie non rotte e destini contrastati
Quando la bottiglia non scoppia, il destino si interroga. Nonostante una preparazione meticolosa, a volte la bottiglia si rifiuta di rompersi, lasciando nell'aria l'ombra di un cattivo presagio. Ci sono storie di navi sfortunate le cui bottiglie non hanno fatto il loro dovere al momento del varo, scatenando eventi tragici.
Pamela Vandyke Price racconta ciò che accadde nel 1853 alla goletta a quattro alberi Great Republic, allora la nave più grande del mondo. La bottiglia di champagne destinata alla sua benedizione fu bevuta durante la notte da un ladro e non fu sostituita. La nave prese fuoco poco dopo il varo e per molti anni si raccontò la storia di come la negligenza del costruttore nel non comprare un'altra bottiglia di champagne lo portò quasi alla rovina.
È stato affermato che il Titanic, affondato durante il suo viaggio inaugurale nel 1912, non ebbe la tradizionale cerimonia dello champagne. Ancora nel 1980, alcuni erano tentati di attribuire la colpa dell'affondamento di Olivier de Kersauson durante la traversata atlantica al fatto che la bottiglia di champagne non si fosse rotta durante il varo del suo trimarano.

Oggi si prendono tutte le precauzioni necessarie affinché la cerimonia si svolga nel rispetto delle regole, per la sicurezza della nave e per il piacere dei numerosi spettatori. La bottiglia viene appesantita con del piombo in modo che non rimbalzi e non si rompa al momento dell'impatto.
Viene attaccato a un nastro e la madrina, di solito premendo un pulsante, dà il via alla corsa, la cui traiettoria è regolata per evitare qualsiasi incidente, come quello avvenuto nell'Inghilterra del XVIII secolo, quando una principessa di Hannover lanciò una bottiglia di champagne contro una barca e colpì alla testa uno spettatore, che fece causa all'Ammiragliato.
Vengono fornite bottiglie di riserva e nel 1980, in occasione del varo di una petroliera, quando la prima bottiglia si è guastata, la madrina ha preso l'iniziativa di lanciare direttamente una seconda bottiglia che ha colpito il bersaglio con forza e precisione, rovesciando lo champagne sulla prua con grande soddisfazione dei presenti.
Un po' di umorismo
Il rituale ha dato origine a numerose finzioni umoristiche, come la vignetta che raffigura un padrino con il cappello a cilindro che legge l'etichetta prima di gettare la bottiglia e dire: "JUSTIFY" o, nel film Le Petit baigneur di Robert Dhéry, durante l'inaugurazione e la benedizione del motoscafo L'Increvable, la bottiglia di champagne, lanciata da un'energica madrina, fa un buco nello scafo!

Ad esempio, rompere una bottiglia sullo scafo di una barca al momento del varo non è solo una formalità, ma incarna un'eredità secolare. Se da un lato persiste un certo misticismo, dall'altro è subentrata una pratica festosa e contemporanea, legata al culmine del lavoro di tutti coloro che hanno partecipato alla costruzione della nave e alla nascita di un nuovo viaggio.