Un sistema di salvataggio in mare armonizzato a livello mondiale
Nel corso del XX secolo, il soccorso in mare è stato organizzato per essere il più efficiente possibile e per rispondere a situazioni di emergenza ovunque sulla superficie dei mari. Dalla semplice stazione costiera isolata della fine del XIX secolo, i marinai hanno oggi accesso a un sistema internazionale noto come Global Maritime Distress and Safety System (GMDSS). Frutto di varie convenzioni, la più recente del 1999, organizza l'assistenza e il coordinamento tra le istituzioni e le normative dei vari Paesi.

Aree geografiche in base ai mezzi di comunicazione
A seconda del luogo in cui si naviga, le modalità di segnalazione variano. A tal fine, i testi hanno definito 4 zone geografiche, a seconda della copertura dei vari dispositivi:
- Zona A1 o zona costiera: zona coperta da almeno una stazione costiera VHF che utilizza il DSC;
- A2 o area vasta: area coperta da almeno una stazione costiera MF che utilizza il DSC al di fuori dell'area A1;
- Zona A3 o area vasta: area coperta da un satellite geostazionario Inmarsat al di fuori delle zone A1 e A2 ;
- Zona A4 o zone polari: zona coperta dall'HF con l'ASN, escluse le zone A1, A2 e A3.

Obblighi diversi a seconda della zona di navigazione
A seconda dell'area frequentata dall'imbarcazione, le norme internazionali prevedono che le imbarcazioni soggette alle convenzioni internazionali SOLAS abbiano a bordo diversi mezzi di comunicazione e segnalatori di pericolo. Per le imbarcazioni da diporto, le norme nazionali stabiliscono le regole. La Divisione 240, ad esempio, impone a tutte le imbarcazioni che viaggiano a più di 6 miglia da un rifugio di avere a bordo una radio VHF fissa, oltre a un segnalatore EPIRB per la localizzazione dell'imbarcazione in caso di incidente quando ci si trova a più di 60 miglia al largo.