Stéphane Le Diraison racconta in un podcast il suo piacere di essere in mare durante la Mini Transat


Se la vittoria è importante in una regata, il piacere di navigare a lungo sottovento su un mare bellissimo per giorni interi è una delle gioie dell'essere skipper. Stéphane Le Diraison condivide questo momento con voi in questo podcast.

Sono Stéphane Le Diraison, skipper dell'IMOCA Time for Ocean. Quello che volevo raccontarvi sono state le sensazioni del mio primo giorno in mare, della mia prima regata transatlantica in solitaria.

Questo ci riporta al 2007, quando sono partito da La Rochelle, una città dove vivevo da qualche anno, e avevo già avuto l'opportunità di attraversare l'Atlantico con un equipaggio.

Ma questa è stata la prima volta che ho fatto quel grande salto in solitaria. La partenza è stata posticipata, il che è stato importante per il mio aneddoto, perché quando si ha una partenza di gara, si ha un sacco di spettatori e seguaci, ma la partenza era lunedì alle 11 del mattino, quindi non c'erano molte persone da guardare, soprattutto perché si trattava di una serie amatoriale e le condizioni erano assolutamente perfette. Vale a dire un sottovento in fondo, mare piatto, luce eccezionale. E lì mi ricordo che quando ho varato la mia prua, la prua della barca che attaccava l'Atlantico con il mare come unico orizzonte, completamente esilarato dalla sensazione che il mare mi appartenesse il mondo, che stavo attaccando l'oceano da solo su una piccola barca di 6,50 m. E' stata una sensazione molto speciale che è durata diversi giorni e vorrei persino dire i sei giorni che la prima tappa mi ha portato a Madeira. Era come una specie di lunga surfata, lunghe planate con il sottovento, con le onde e non una nuvola che ha reso grigio il cielo e sensazioni eccezionali di planata. Infatti in questo contesto completamente idilliaco è perfetto che sarebbe difficile da rinnovare perché tutti i parametri erano così fissi, era una sensazione di euforia e di gioia a bordo che passavo il mio tempo cantando, fischiettando, contemplando ciò che mi circondava. È un ricordo enorme, bellissimo, con sensazioni molto, molto belle. E quel giorno non avrei scambiato il mio posto con nessun altro.

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