Il 20 maggio 2017, la spedizione Under The Pole III ha lasciato Concarneau per una spedizione triennale della Twilight Zone, un'area oltre i 100 m di profondità, sotto la superficie dell'oceano. Uno spazio fino ad allora sconosciuto e oggi esplorabile grazie all'evoluzione delle tecnologie subacquee. Questa sfida estrema guidata da Ghislain ed Emmanuelle Bardout dovrebbe permettere di studiare e documentare le profondità delle aree più remote del pianeta, e in particolare l'esplorazione profonda per scoprire gli ecosistemi sconosciuti della Zona Crepuscolo.
3 centri di studio in 3 aree diverse
Sono state definite tre aree principali in collaborazione con gli scienziati:
Essere in grado di rispondere a nuove domande scientifiche
- Il ruolo della luce sulla vita marina (bioluminescenza e fluorescenza naturale)
Marcel Koken, biologo biofluorescenza e comunicazione animale, Labocea, CNRS sarà in grado di studiare come le specie fanno luce e trovare una proteina che fa luce per l'uso in medicina.
- I coralli
Laetitia Hedouin, biologa marina, specialista in coralli, Island Research Centre & Environmental Observatory (Criobe) studierà i coralli di acque profonde, con una biodiversità unica nel suo genere, grazie ad organismi in grado di vivere in condizioni difficili. Di solito, gli studi si svolgono nella zona 0-30 m, ma questa è solo una piccola parte dello spazio da studiare.
- Gli squali
Éric Clua, biologo marino, specialista degli squali, Centre de recherche insulaire & observatoire de l'environnement (Criobe) studierà i grandi squali martello e toro, difficili da avvicinare perché vivono in profondità.
Questi studi saranno un'opportunità per gli scienziati di dare ai responsabili delle decisioni le chiavi per proteggere meglio gli oceani, ma anche per creare aree marine protette.
Credito: Franck Gazzola / Zeppelin Network
Condivisione e scoperta di ciò che sta accadendo in profondità
Fu dopo le sue prime immersioni polari che Ghislain Bardou decise di condurre spedizioni per informare quante più persone possibile. E questo va avanti da 10 anni . "Ogni immersione è uno shock e volevo rivelare questo mondo di ghiaccio, che nessuno può vedere."
Oggi è facile studiare l'area di immersione fino a 60 m con immersioni convenzionali e oltre i 150 m con i sottomarini. Ma la zona intermedia, chiamata "Twilight Zone", rimane un'area grigia.
Oggi, strumenti e innovazioni in termini di tecniche di immersione ci permettono di comprendere meglio gli oceani e in particolare le zone polari, poco conosciute dagli scienziati. L'attrezzatura è numerosa e permette di scendere fino a più di 100 m nelle zone polari: riciclatore, elica, telecamera ad alta definizione...