1 febbraio 2025: quando il cervello si ferma per accelerare
Di fronte a condizioni estreme, come l'alta velocità (tra i 30 e i 38 nodi) e l'intensa fatica, alcuni velisti preferiscono "staccare la spina" per sopportare meglio il dolore e andare avanti. Jean Le Cam (Tout Commence en Finist?re âeuros Armor-lux, 20?), ad esempio, evoca l'arte di dormire nel bel mezzo di una regata per non pensare troppo, mentre Damien Seguin (Groupe APICIL, 15?) spinge le prestazioni "mangiando" centinaia di miglia in 24 ore. Lo inseguono Benjamin Ferré (Monnoyeur âeuros Duo for a Job, 16°), Alan Roura (Hublot, 17°) e Tanguy Le Turquais (Lazare, 18°). Altri, come Giancarlo Pedote (Prysmian, 22°), sono più cauti e preferiscono preservare il loro equipaggiamento limitando le accelerazioni per evitare un'usura prematura dei timoni. Alcuni parlano anche della stanchezza e della solitudine che provano, in particolare Violette Dorange, che, nonostante alcuni momenti difficili, esprime nostalgia all'idea che la regata stia per finire.

2 febbraio 2025: resilienza e tenacia al centro della scena del Vendée Globe
Questa giornata sarà ricordata per due arrivi simbolici a Les Sables d'Olonne, quelli di Romain Attanasio (Fortinet - Best Western) e Yannick Bestaven (Maître CoQ V), il primo in gara e il secondo fuori.
Romain Attanasio ha tagliato il traguardo alle 11:50, dopo 83 giorni, 22 ore e 48 minuti di regata, classificandosi al 14° posto. Per il suo terzo traguardo Vendée Globe consecutivo, lo skipper è riuscito a dominare le sfide tecniche del suo foiler, l'ex Malizia ha anche superato una serie di contrattempi personali, tra cui un sopracciglio ferito e una pericolosa scalata dell'albero nell'Atlantico meridionale. Questo posto conferma la sua costanza, dopo i piazzamenti simili del 2017 (15°) e del 2020 (14°).

Poco dopo, alle 13, è stato Yannick Bestaven, vincitore del Vendée Globe 2020, a tagliare il traguardo fuori gara. Costretto al ritiro dopo un grave danno nel Pacifico, non si è arreso. Dopo uno scalo tecnico a Ushuaïa, è ripartito per completare la sua circumnavigazione del globo in solitaria. Questo traguardo, per quanto simbolico, è un vero e proprio risultato personale, che chiude un capitolo di quasi 20 anni dedicati al Vendée Globe. Dimostra che la vittoria non si misura solo in termini di classifica, ma anche nella capacità di perseverare di fronte alle avversità.

Nel frattempo, la battaglia continua in mare. Damien Seguin (Groupe APICIL) è in testa a un gruppo ristretto nel Golfo di Biscaglia, seguito da vicino da Alan Roura (Hublot), che naviga senza AIS, richiedendo un'estrema vigilanza nonostante la stanchezza. Più a sud, Antoine Cornic (Human Immobilier) sta combattendo contro venti potenti e sargassi ingombranti nell'Atlantico settentrionale. In coda alla flotta, Denis Van Weynbergh (D'Ieteren Group) sta lottando contro venti capricciosi e calme piatte, ma riesce a ridurre il distacco dagli avversari.
Lo skipper di La Mie Câline, Arnaud Boissières, ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dalla Vendée Globe questa domenica, dopo il disalberamento avvenuto giovedì scorso durante la navigazione in Atlantico. Nonostante i tentativi di improvvisare un armo di fortuna tagliando la randa, la soluzione precaria non gli ha permesso di navigare in completa sicurezza. Si tratta di un duro colpo per lo skipper, che stava partecipando alla sua quinta Vendée Globe senza essersi mai ritirato prima.
Lunedì 3 febbraio 2025: quattro arrivi di fila dopo 85 giorni di scontri feroci
La giornata è stata segnata dall'arrivo a Les Sables d'Olonne di quattro skipper, ognuno dei quali ha completato il proprio giro del mondo con storie ricche di sfide ed emozioni.
Damien Seguin, skipper di Groupe APICIL, ha tagliato il traguardo alle 9h33, dopo 84 giorni, 20 ore e 31 minuti di navigazione, classificandosi 15°. Per lui, questa seconda Vendée Globe è stata una vera e propria "battaglia contro se stesso", poiché ha dovuto fare i conti con un meteo capriccioso e con una serie di incidenti, tra cui un'infiltrazione d'acqua causata da una piastra di catena strappata nell'Oceano Indiano, che lo ha costretto a indossare un collare per il resto della regata.

Alle 12.21, Benjamin Ferré, a bordo di Monnoyeur - Duo For a Job, ha concluso il suo primo Vendée Globe in 16a posizione, dopo 84 giorni, 23 ore e 19 minuti di navigazione. Nonostante una serie di incidenti, tra cui problemi ai timoni e alla chiglia, ha dimostrato di saper resistere e si è classificato al primo posto tra le barche con pugnale dritto, davanti al suo rivale Tanguy Le Turquais e al suo mentore Jean Le Cam.

Solo 16 minuti dopo, alle 12:37, Tanguy Le Turquais, skipper di Lazare, ha tagliato il traguardo in 17a posizione, dopo 84 giorni, 23 ore e 35 minuti di regata. Realizzando un sogno, ha superato una serie di sfide tecniche e meteorologiche, tra cui le forti bassezze ai capi di Buona Speranza, Kerguelen e Leeuwin, trasformando la sua barca in una vera e propria officina di riparazione in diverse occasioni.

Infine, alle 12.57, Alan Roura, a bordo di Hublot, ha concluso il suo terzo Vendée Globe consecutivo in 18a posizione, dopo 84 giorni, 23 ore e 55 minuti in mare. A bordo di un foiler dal design radicale, ha sfidato gli elementi con tenacia, soprattutto nell'Oceano del Sud, e ha combattuto un intenso duello fino al traguardo, arrivando a soli 20 minuti da Tanguy Le Turquais.
