Martedì 21 gennaio: Ultimi chilometri in alta tensione
Con l'avvicinarsi della fine del Vendée Globe, gli skipper devono fare i conti con un tempo imprevedibile e con barche indebolite da oltre due mesi di navigazione. Tra bassezze, zone di vento leggero e guasti tecnici, questa fase finale della regata sta mettendo a dura prova la loro pazienza e la loro resistenza.
Nel gruppo di testa, J?r?mie Beyou (Charal) e i suoi avversari stanno abbracciando la costa del Portogallo, cercando di evitare le insidie di una cresta di alta pressione a Capo Finisterre, tenendo d'occhio un nuovo sistema di bassa pressione in avvicinamento. Sam Goodchild (Vulnerable), vittima di una randa strappata, sta cercando di mantenere la sua posizione contro Paul Meilhat (Biotherm) e Nicolas Lunven (Holcim âeuros PRB), anch'essi alle prese con danni al sartiame. Nonostante le condizioni a volte estreme, i velisti rimangono concentrati sul loro obiettivo finale: raggiungere Les Sables-d'Olonne, anche se ciò significa sacrificare la velocità per salvare il loro destriero.
Alle loro spalle, la battaglia continua nei Doldrum, dove Alan Roura (Hublot) e Jean Le Cam tentano una strategia più a est per sfruttare gli alisei. Nel frattempo, Benjamin Dutreux (Guyot Environnement âeuros Water Family) sta combattendo con Clarisse Cr?mer (Banque Populaire), in un confronto feroce in cui ogni miglio guadagnato ? una vittoria sull'avversario e sugli elementi.
Il vento capriccioso e l'incertezza dei modelli meteorologici rendono azzardata qualsiasi previsione, con le ETA che fluttuano continuamente. Per Paul Meilhat e molti altri, la prudenza resta all'ordine del giorno di fronte al mare grosso e al tempo imprevedibile. Ogni skipper deve destreggiarsi tra riparazioni e navigazione, sperando di tagliare il traguardo prima che un'altra tempesta rimescoli le carte un'ultima volta.

Mercoledì 22 gennaio : Il traguardo, una linea che viene costantemente spostata indietro
Mentre il traguardo del Vendée Globe sembra avvicinarsi, gli skipper si trovano di fronte a una realtà frustrante: ogni miglio percorso rivela nuovi ostacoli, che fanno costantemente slittare l'ora prevista. Tra zone di calma, burrasche inaspettate e stanchezza accumulata, questa parte della regata è come una salita senza fine, dove a ogni avanzamento segue una nuova sfida.
Nel gruppo di testa, J?r?mie Beyou (Charal) e Boris Herrmann (Malizia âeuros Seaexplorer) stanno lottando contro venti capricciosi al largo di Capo Finisterre, navigando con attenzione per evitare di rimanere intrappolati nelle calme e per anticipare una temibile bassa finale. Da parte sua, Sam Goodchild (Vulnerable) sta facendo una corsa contro il tempo per riparare la sua randa, sperando di mantenere una rotta efficiente nonostante le limitazioni tecniche.
Clarisse Crémer (L'Occitane en Provence) racconta le difficoltà psicologiche di questa interminabile attesa, tra l'impazienza e la gestione di condizioni meteorologiche impreviste. Parla della complessità di rimanere concentrati senza proiettarsi prematuramente sul traguardo, destreggiandosi nella costante incertezza.
Più a sud, Tanguy Le Turquais (Lazare) e Jean Le Cam (Tout Commence en Finistère âeuros Armor-lux) continuano il loro duello strategico, approfittando dell'uscita dai Doldrums per sperare di risalire la classifica. Con il tempo ancora incerto e le rotte che devono essere costantemente rivalutate, devono mettere a punto ogni manovra per non lasciar scappare gli avversari.
Per tutti loro, questo tratto finale è la prova definitiva di resistenza e resilienza. Mentre gli skipper attingono alle loro risorse fisiche e mentali, la prospettiva di approdare a terra diventa una forza motrice e una prova. L'agognato traguardo rimane una frontiera in movimento, che richiede ai marinai di essere sempre vigili e tenaci.

Giovedì 23 gennaio : Ultimi chilometri sotto pressione, Les Sables in subbuglio
Mentre si avvicina la fine del Vendée Globe per gran parte della flotta, l'eccitazione cresce a Les Sables-d'Olonne, pronta ad accogliere un'ondata di arrivi notturni e diurni in un'atmosfera frenetica. L'arrivo di Jérémie Beyou (Charal) è previsto per la notte, dando il via a una serie di ritorni che proseguiranno per tutto il fine settimana. Le banchine, già infuocate dagli arrivi dei primi skipper, promettono un altro eccezionale fervore per celebrare questi eroi dei mari.
In acqua, tuttavia, la festa è ancora lontana. Il tratto finale nel Golfo di Biscaglia si sta rivelando impegnativo, con un tempo capriccioso e venti instabili che mettono alla prova la concentrazione e la tenacia dei velisti fino alla fine. Jérémie Beyou deve affrontare strambate successive e condizioni mutevoli, rendendo cruciale ogni decisione. Dietro di lui, Paul Meilhat (Biotherm), Nicolas Lunven (Holcim-PRB) e Thomas Ruyant (Vulnerable) cercano di colmare il divario in questa feroce battaglia, dove il minimo errore potrebbe rivelarsi fatale.
Nel frattempo, Sam Davies (Initiatives-CÅur) e Boris Herrmann (Malizia âeuros Seaexplorer) devono fare i conti con una grave depressione che minaccia di rallentare i loro progressi e li costringe a modificare la loro strategia per evitare il peggio.
In coda alla flotta, Denis Van Weynbergh (D'Ieteren Group) ha doppiato Capo Horn, segnando l'ingresso di tutti i concorrenti nel Nord Atlantico. Nonostante questo passaggio simbolico, la strada da percorrere rimane piena di insidie e ogni skipper deve ancora attingere alle sue ultime riserve per raggiungere il traguardo.
Mentre in mare la tensione è al massimo, Les Sables-d'Olonne si appresta a vibrare ancora una volta al ritmo degli arrivi, offrendo un sorprendente contrasto tra l'effervescenza delle banchine e l'estrema concentrazione richiesta in mare. La volata finale è iniziata e fino all'ultimo miglio tutto è possibile.
