10 gennaio 2025: gli skipper del Vendée Globe sotto pressione all'avvicinarsi della volata finale, tra danni e cambi di rotta
Il 10 gennaio 2025, Yoann Richomme (PAPREC ARKÉA, 2? posizione) ha segnalato la rottura del gancio della sua vela di prua (J0), che ha causato la caduta della vela in acqua. Dopo averla recuperata, ha scoperto che era strappata e inutilizzabile. Questo danno potrebbe penalizzarlo negli ultimi giorni di regata, soprattutto con i venti leggeri previsti all'inizio della prossima settimana. Charlie Dalin (Macif Santé Prévoyance) è ancora in testa e il suo arrivo è previsto per martedì 14 gennaio. Yoann Richomme è atteso tra le due e le dodici ore dopo di lui. Sébastien Simon (Groupe Dubreuil, 3? posizione) potrebbe essere rallentato da una cresta di alta pressione che risale il suo percorso e che richiede un riallineamento. Tuttavia, il suo 3° posto non sembra essere in pericolo, con un arrivo previsto tra giovedì 16 e venerdì 17 gennaio.
A circa 2500 miglia a sud, il gruppo degli inseguitori sta iniziando a emergere da una zona di condizioni meteo difficili. Gli skipper posizionati a ovest, Sam Goodchild (Vulnerable, 4?) e Jérémie Beyou (Charal, 5?), hanno guadagnato un leggero vantaggio. Paul Meilhat (Biotherm, 6?) si è avvicinato, mentre Nicolas Lunven (Holcim-PRB, 9?) era leggermente distanziato.
Boris Herrmann ha anche spiegato di aver rotto il suo gancio J2 e sta lavorando con il suo shore team per trovare una soluzione, dato che più del 70% del percorso sarà coperto con questa vela.
500 miglia più a sud, Clarisse Crémer (L'Occitane en Provence, 11°), Samantha Davies (Initiatives-CÅur, 13°) e Benjamin Dutreux (Guyot Environnement âeuros Water Family, 12°) devono affrontare un fronte freddo permanente, venti molto instabili e temporali.
Spinti dal forte vento di depressione, Giancarlo Pedote (Prysmian, 18°), Yannick Bestaven (Maitre CoQ V, fuori gara), Isabelle Joschke (MACSF, 19°) e Benjamin Ferré (Monnoyeur âos DUO for a JOB, 20°) continuano a recuperare miglia dal quartetto che li precede. Jean Le Cam (Tout Commence en Finist?re âeuros Armur Lux, 14?), Alan Roura (Hublot, 15?), Romain Attanasio (Fortinet Best Western, 16?) e Damien Seguin (Groupe APICIL, 14?) sono a meno di 500 miglia di distanza.
Conrad Colman (MS Amlin, 22°) e Sébastien Marsset (FOUSSIER, 25°) hanno infine superato la depressione che li attendeva senza particolari problemi. Questa burrasca ha colpito anche Louis Duc (Fives group âeuros Lantana Environnement, 23°), Guirec Soud?e (Freelance.com, 24°) e Kojiro Shiraishi (DMG Mori Global One, 26°), mentre Ãric Bellion (STAND AS ONE âeuros Altavia, 27°), Violette Dorange (DeVenir, 28°) e Arnaud Boissi?res (La Mie Câline, 29°) hanno evitato la depressione. Infine, in fondo al gruppo, Oliver Heer (Tut Gut., 30°), Antoine Cornic (HUMAN Immobilier, 31°) e Jingkun Xu (Singchain Team Haikou, 32°) sono sfuggiti alla zona di vigilanza dei ghiacci e stanno proseguendo la loro marcia verso Capo Horn.
11 gennaio 2025: duello teso al fronte, vigilanza nella flotta
Continua la battaglia per la testa della classifica tra Charlie Dalin (MACIF Santé Prévoyance) e Yoann Richomme (PAPREC ARKÉA). Quest'ultimo ha ridotto il distacco a 140,8 miglia grazie a una migliore posizione a ovest, beneficiando di venti più forti. Tuttavia, la gestione dell'alta quota bretone sarà fondamentale nelle ultime ore prima dell'arrivo, previsto per lunedì sera.
Dietro di loro, il gruppo degli inseguitori, da Sébastien Simon (3°) a Justine Mettraux (10°), sta sfruttando gli alisei da SE per avanzare verso nord. Boris Herrmann (9°) ha riparato il suo J2 dopo una faticosa risalita sull'albero.
Più a sud, Jean Le Cam (14°) ha messo a segno un colpo strategico scappando in una zona di arie leggere, mentre nel Pacifico Manuel Cousin (33°) e Fabrice Amedeo (34°) si stanno avvicinando a Point Nemo, sotto maggiore vigilanza a causa degli iceberg avvistati sulla loro rotta. Éric Bellion (28°), alle prese con una vela rotta, si è rifugiato nelle Falkland a causa del peggioramento delle condizioni.
Le ultime miglia saranno cruciali, soprattutto per i due leader, che dovranno fare i conti con venti incostanti prima di completare questa storica Vendée Globe.

12 gennaio 2025: duello finale, ritiro e regata intensa
C'è stato un altro ritiro dalla Vendée Globe: Eric Bellion (STAND AS ONE âeuros Altavia) ha rinunciato dopo aver rotto l'albero di strallo del suo J2 e si è rifugiato nelle Isole Falkland. Diventa così il sesto skipper a ritirarsi dalla regata.
In testa, il duello tra Charlie Dalin (MACIF Santé Prévoyance) e Yoann Richomme (PAPREC ARKÉA) rimane acceso. Il distacco è di 133 miglia, ma Yoann, privato della sua vela J0, potrebbe essere svantaggiato dai venti più leggeri mentre si avvicina a Les Sables d'Olonne, dove Charlie è atteso martedì mattina.
Nel gruppo degli inseguitori, Sam Goodchild (4°) e Jérémie Beyou (5°) conducono una gara intensa. Questo gruppo si prepara ad attraversare l'equatore e a entrare nei Doldrum, una tappa fondamentale. Jean Le Cam (14°) mantiene il suo vantaggio sul gruppo, mentre gli skipper lottano contro le condizioni instabili e cercano di assicurarsi le loro posizioni mentre si avvicinano al rettilineo finale.

13 gennaio 2025: Charlie Dalin in corsa per la vittoria, suspense in gruppo
La decima edizione del Vendée Globe sta per concludersi. Charlie Dalin (Macif Santé Prévoyance) è atteso a Les Sables d'Olonne martedì mattina, con quasi 200 miglia di vantaggio su Yoann Richomme (Paprec Arkea). Sfruttando i venti leggeri, il leader sembra essersi assicurato la vittoria. Ma la prudenza è ancora all'ordine del giorno, perché il minimo errore potrebbe ancora sconvolgere il risultato. Yoann, penalizzato dalla perdita della vela J0, continua a lottare, anche se la vittoria sembra sfuggirgli.
Dietro i due leader, continua la battaglia per i posti d'onore. Sébastien Simon (Groupe Dubreuil, 3°) sta navigando al largo delle Azzorre, coinvolto in un sistema di alta pressione, ma resta in corsa per il podio. Più a sud, Sam Goodchild (4°), Jérémie Beyou (5°) e Paul Meilhat (6°) hanno attraversato insieme l'equatore e si preparano a entrare nei Doldrum, dove il minimo rallentamento potrebbe rimescolare le carte.
Più indietro, Justine Mettraux (10°), Clarisse Crémer (11°) e Benjamin Dutreux (12°), dopo una difficile risalita dell'Atlantico meridionale, sono tornati negli alisei, che hanno permesso loro di prendere velocità.
Al largo del Brasile, un gruppo compatto di otto skipper, guidato da Jean Le Cam (15°) e Romain Attanasio (14°), sta disputando una regata agguerrita. Le condizioni instabili costringono i velisti a regolare costantemente la traiettoria per evitare le zone senza vento. Nelle retrovie, Arnaud Boissières (27°) e Violette Dorange (28°) stanno cercando di uscire dai venti potenti che li rallentano.
Nel Pacifico meridionale sono rimasti solo sei skipper. Oliver Heer (29°) si sta avvicinando a Capo Horn, mentre Fabrice Amedeo (32°), Manuel Cousin (33°) e Denis Van Weynbergh (34°) sono ancora diretti verso Point Nemo. Questi velisti, i più longevi della flotta, continuano a dimostrare che il Vendée Globe è una gara di velocità e una prova di resistenza.
