SNCM in amministrazione controllata
Questa decisione è stata a lungo presa in considerazione dal momento che gli azionisti di maggioranza della SNCM, Transdev e Veolia, volevano da tempo presentare istanza di fallimento per mettere la società in amministrazione controllata e garantirne così la sopravvivenza. Venerdì scorso, durante una riunione del consiglio di sorveglianza, Transdev aveva annunciato che lunedì avrebbe chiesto a Veolia il rimborso di 103 milioni di euro di prestiti e 14 milioni di euro. Tuttavia, l'azienda corsa non è in grado di rimborsare i propri debiti a causa della sua situazione finanziaria. Questa situazione farà quindi scattare un'amministrazione controllata dal tribunale per la cessazione dei pagamenti.
Annullare il rimborso degli aiuti pubblici
La messa in amministrazione controllata della società non è una decisione banale perché, secondo lo Stato francese azionista al 25% - e i principali azionisti al 66% - permetterebbe di annullare le condanne europee a rimborsare gli aiuti pubblici giudicati illegali, per un importo totale di 400 milioni di euro. Ma anche per trovare un nuovo azionista in grado di rilevare una società libera da tutti i debiti. Pare che 5 o 6 azionisti europei siano interessati a rilevare la compagnia di navigazione corsa. " Ci sono diversi (potenziali) acquirenti, dell'ordine di cinque o sei, aziende serie di diversi paesi europei, che stanno esaminando il dossier SNCM ha spiegato Jean-Marc Janaillac ai microfoni di France Info. Ha aggiunto " Ci sono aziende che oggi hanno dichiarato ufficialmente il loro interesse, ci sono aziende che hanno dichiarato informalmente il loro interesse ."
In seguito alla liquidazione giudiziaria della SNCM, gli attivi della società dovranno essere messi all'asta e un piano di licenziamento dovrà riguardare i 1.508 dipendenti fissi.
Richiamo all'ordine da parte della Corte di giustizia europea
Martedì 4 novembre, la SNCM avrebbe dovuto presentare una dichiarazione di cessazione dei pagamenti presso il tribunale commerciale di Marsiglia per poter avviare il recupero giudiziario e la ricerca di acquirenti. Tuttavia, il ricorso presentato dalla Francia per annullare il rimborso delle ammende inflitte da Bruxelles alla compagnia di navigazione non ha effetto sospensivo. La Francia dovrà quindi recuperare gli aiuti di Stato indebitamente ricevuti dalla SNCM al momento della privatizzazione nel 2004, ossia un primo rimborso di 220 milioni di euro. Il secondo rimborso di 220 milioni di euro, che riguarda le compensazioni finanziarie pagate tra il 2007 e il 2013, è attualmente in appello su richiesta della Francia e della società corsa e non dovrebbe avere risposta prima del 2016.