Sebbene i marsigliesi sostengano che sia stata creata nel 1880 da un falegname italiano, è presente fin dall'antichità in tutto il Mediterraneo, sulle coste di Genova, della Catalogna e di Napoli. I nomi sono diversi a seconda della regione: bette a Martigues, barquette a Marsiglia, nacelle in Linguadoca o tarquier a Saint-Raphaël. A Nizza, i pescatori la chiamano pointu, nome attribuitole all'inizio del XIX secolo dai marinai bretoni che si divertivano a vedere barche lunghe da 6 a 8 metri con la poppa appuntita come la prua.
Oggi, sul porto di Nizza solo 3 sono ancora in funzione. Gli altri 80 sono mantenuti con amore da appassionati che vi dedicano quasi tutto il loro tempo libero.

"Ci sono nato. Mio nonno era un pescatore sul pointu. Così, negli anni '90, quando ho potuto possedere il mio primo pointu, non ho esitato", racconta Ptit-Pierre, orgoglioso proprietario di un pointu con lo stesso nome, il secondo del suo genere.
Purtroppo non ci sono più cantieri che li producono: troppo costosi, troppo impegnativi nella manutenzione, troppo complicati. "I più giovani hanno già 40 anni e i più vecchi risalgono all'inizio del secolo scorso", si lamenta. Sono costruite esclusivamente con legni duri come il frassino, la quercia o l'acacia per i telai, e con legni teneri meno costosi come il pino d'Aleppo e il pino a ombrello per il tavolato. "La mia ha ancora il ponte in pino. È l'unica a Nizza Dice beffardo. "Gli altri l'hanno sostituita con compensato marino o teak.

Lo svantaggio è il calafataggio, che richiede molto lavoro. Ci sto lavorando dall'anno scorso, ma finalmente ho trovato la ricetta giusta per le mie guarnizioni. Sottocoperta c'è una stiva per i motori e una vasca per i pesci, ora utilizzata come magazzino. "Tutte le barche pointus sono motorizzate, anche le più vecchie, all'inizio del XX secolo, erano dotate di un motore Baudouin Hanno rapidamente abbandonato la navigazione a vela per il comfort dei marinai.

È soprattutto una barca mediterranea, con una poppa appuntita e una prua progettata per affrontare il grande blu con le sue onde spesso forti, corte e incrociate. Per l'ottantenne Féfé, appena rientrata da una battuta di pesca a bordo di Horizon, un pointu costruito nel 1979, ma come nuovo, "almeno con il pointu si riesce sempre a passare, anche se il tempo è brutto" E per quanto riguarda i pesci: "Non c'è più niente. Prima tornavo a casa con 2 o 3 spigole. Un giorno ho persino portato un pagello di 3 kg", dice con un grande sorriso, prima di aggiungere di essere finito sul giornale.
Le barche a punta di Nizza, con i loro nomi evocativi e i loro bei colori, fanno parte del nostro patrimonio marittimo e da cartolina. Mantenute da appassionati che conferiscono un'atmosfera molto particolare al porto, ora pieno di scafi bianchi...
