Editoriale / Un calendario, una governance... l'America's Cup diventa quasi ragionevole

© America's Cup / Luca Butto

Per centosettantaquattro anni, l'America's Cup ha coltivato sia la tradizione che l'imprevedibilità. Con le sue regole mutevoli, le trattative tra i team, le battaglie legali che a volte sono più lunghe delle regate stesse, ha sempre navigato a vista, portata da figure emblematiche, ma raramente guidata come un collettivo. Quest'epoca sembra volgere al termine.

Il nuovo accordo firmato tra cinque dei principali team che partecipano alla Coppa - Emirates Team New Zealand, Athena Racing, Luna Rossa, Tudor Team Alinghi e K-Challenge - segna una svolta: quella della prevedibilità. La creazione di una struttura comune, l'America's Cup Partnership, pone finalmente le basi per un'operazione più prevedibile. D'ora in poi, la Coppa si terrà ogni due anni, con un quadro più stabile, una governance collettiva, una gestione indipendente e l'ambizione di avvicinarsi agli standard dei grandi circuiti professionali.

Dietro questo annuncio ci sono alcune sfide molto concrete. Per le squadre, significa poter pianificare, reclutare, progettare e testare senza dover ripartire da zero per ogni edizione. Per gli sponsor, significa avere visibilità sul ritorno dell'investimento. E per gli appassionati, come tutti noi, significa poter seguire la Coppa come si segue una stagione velica sportiva, senza dover scoprire chi è il Challenger of Record o se il prossimo evento avrà effettivamente luogo.

Il fatto che almeno una donna sarà a bordo di ogni AC75 dal 2027 è un segnale forte. Non è un annuncio, ma un obbligo scritto nel protocollo. Allo stesso modo, il rinnovo della Coppa America femminile e giovanile dimostra che non siamo più solo in una bolla tecnologica e maschile. La nuova generazione viene presa sul serio, e questo è un bene.

Naturalmente, alcuni vedranno in questo una forma di standardizzazione o addirittura una perdita del carattere unico della Coppa. Ma siamo onesti: l'America's Cup soffre da tempo delle sue stesse contraddizioni. Questo nuovo quadro non cancella la sua storia, né la folle dimensione tecnologica che la distingue dalle altre competizioni. Né cancella la rivalità, le partite di poker e le innovazioni che rendono ogni edizione così speciale. Ci permette semplicemente di costruire su basi solide.

Coloro che sognavano le immagini della Coppa, che si sono entusiasmati per una virata folle o un cambio di vento dell'ultimo minuto, non perderanno nulla. Avranno solo un appuntamento un po' più chiaro. Ogni due anni. In una data fissa. E questo, in questo sport, è già una piccola rivoluzione.

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