Parole per descrivere un mare in movimento
Il mare non è mai fermo. Anche con tempo calmo, ondeggia, respira e si muove. Per descrivere questa dinamica, marinai, meteorologi e navigatori utilizzano un vocabolario preciso. Questo lessico permette loro non solo di tracciare un ritratto accurato del mare in un determinato momento, ma soprattutto di anticiparne l'evoluzione.
Invece di parlare di "mare grosso" o "onde impressionanti", i bollettini si basano su dati oggettivi: altezza, frequenza, direzione e regolarità delle onde. Questi parametri sono oggi misurati da boe, satelliti e modelli digitali.

- Lunghezza d'onda e periodo
- Cava
- Crinale
- Ampiezza o altezza
Un'altezza significativa, una media non così ordinaria
Quando parliamo di altezza d'onda non si tratta della dimensione esatta di ciascun picco, ma di una media statistica. Più precisamente, il altezza significativa è la media del terzo più alto delle onde in un determinato periodo.
È un valore che i velisti ricordano, perché riflette abbastanza fedelmente ciò che vediamo quando navighiamo. In altre parole, se Météo-France annuncia una mareggiata di 2 metri, significa che un terzo delle onde più alte è di circa 2 metri. Ma attenzione: alcune creste possono essere molto più alte di questa media. Non è raro incontrare onde isolate che raggiungono da 1,5 a 2 volte l'altezza significativa prevista.
L'onda media, più dolce ma meno rappresentativa
Oltre alla notevole altezza, c'è anche la onda media calcolato questa volta su tutte le onde osservate. Dà un'idea generale dello stato del mare, ma spesso è inferiore a quello che si sente effettivamente a bordo.
Questo valore ha quindi un'utilità limitata nella navigazione. Viene utilizzato maggiormente in oceanografia o in ingegneria marittima, per studi a lungo termine. I marinai, invece, sono interessati soprattutto all'altezza significativa per prevedere il comportamento della loro imbarcazione.

Il periodo, il ritmo delle onde, il ritmo della barca
La periodo è il tempo che intercorre tra 2 picchi successivi. Si misura in secondi. Un mare formato dal vento avrà un periodo breve, dell'ordine di 3-7 secondi. Una mareggiata consolidata avrà un periodo più lungo, spesso superiore a 10 secondi.
Questo aspetto è fondamentale, poiché influenza il modo in cui la barca reagisce alle onde. Un mare corto spesso provoca un movimento di beccheggio secco e sgradevole, mentre una lunga mareggiata genera movimenti ampi, a volte più dolci ma più insidiosi.
In breve, più lungo è il periodo, più distanti sono le onde e più tempo hanno avuto per organizzarsi. Un rollio lento ma profondo, tipico di una mareggiata d'altura, può essere estenuante nel tempo, soprattutto per le barche a vela.
La direzione, da dove proviene il moto ondoso, dove vanno le onde?
La direzione della mareggiata o dell'onda è sempre espressa in gradi, a seconda dell'origine del movimento. Una mareggiata da ovest (270°) significa che l'energia proviene da ovest e si dirige verso est.
Questo è un punto essenziale da tenere in considerazione nella vostra strategia di navigazione. Una mareggiata al traverso può rendere l'avanzamento scomodo, se non addirittura pericoloso, soprattutto per le barche a bassa stabilità. Al contrario, una mareggiata di coda ben gestita può accelerare l'avanzamento e facilitare le manovre.
Il timone consente inoltre di anticipare le zone di mare mosso, i passaggi difficili vicino alla costa o gli effetti dell'ondeggiamento nei passaggi stretti.

Frequenza, lunghezza d'onda e immersione: concetti complementari
Oltre all'altezza e al periodo, possiamo parlare anche di frequenza che è l'inverso del periodo. Più è alto, più le onde sono vicine.
La lunghezza d'onda misura la distanza orizzontale tra due picchi. Aumenta con il periodo. Un mare lungo sarà quindi composto da onde distanziate di diverse decine di metri.
Infine, il cava si riferisce alla profondità tra la sommità di un'onda e il punto più basso che la precede. Contribuisce alla sensazione di "montagne russe" in mare e può rendere difficile la navigazione, anche se le altezze annunciate rimangono modeste.
Leggere un bollettino meteo attraverso gli occhi di un marinaio
Una volta acquisita la padronanza di questi termini, leggere le previsioni del tempo assume un significato del tutto nuovo. Una mareggiata di 1,5 metri, con un periodo di 12 secondi, proveniente da nord-ovest, preannuncia un mare lungo, stabile ma potente.
Un vento di 20 nodi da SW in opposizione a questa mareggiata può creare mareggiate brevi e confuse.
Queste sottigliezze sono preziose per scegliere la rotta, regolare le vele o decidere se rimandare la partenza. Capire le parole è già capire il mare.
Le cifre annunciate nei bollettini marittimi non sono astrazioni. Riflettono uno stato del mare molto reale, con conseguenze concrete per la navigazione. Periodo, altezza significativa, direzione, depressione o lunghezza d'onda, questi dati sono gli strumenti del marinaio per leggere il mare prima ancora di vederlo.