Arkéa Ultim Challenge: quali autorizzazioni e divieti si applicano durante una sosta tecnica?

© Alexis Courcoux

I 6 concorrenti che partecipano all'Arkéa Ultim Challenge hanno la possibilità di fare uno scalo tecnico, se necessario. Anche se l'obiettivo finale è quello di optare per un percorso diretto, in quali condizioni è possibile effettuare questa sosta e che impatto avrà sulla classifica?

Che cos'è uno scalo tecnico?

Secondo le istruzioni di gara, un concorrente ha il diritto di fare una sosta tecnica in rada o in porto e di ricevere aiuto da una o più persone.

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Un concorrente ha anche il diritto di affiancarsi all'ancora, senza che questo venga considerato uno scalo tecnico, purché non riceva alcun aiuto esterno durante questa sosta. Questa opzione rimane altamente ipotetica, viste le difficoltà di ancoraggio per un velista solitario su un trimarano di 32 metri.

La Direzione di gara deve essere informata in anticipo di ogni sosta tecnica, il cui numero non è limitato, ma che deve durare almeno 24 ore.

La direzione deve anche essere stata messa al corrente della natura del danno che richiede assistenza tecnica.

Come funziona il pit stop?

Una volta definita la zona di riparo in consultazione tra il concorrente e i direttori di gara, viene tracciato un cerchio con un raggio di 1 miglio intorno al riparo. Una volta entrato in questo cerchio, attraverso un cancello di riferimento definito da due waypoint, il velista ha il diritto di usare il motore o di essere trainato per raggiungere la sua zona di sosta.

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Il cronometro utilizzato per calcolare la sosta di 24 ore viene preso in considerazione quando si passa attraverso questo cancello.

Non appena il trimarano è a rimorchio o a motore, i membri dell'equipaggio possono salire a bordo, le attrezzature possono essere caricate e le riparazioni possono iniziare. Se lo desidera, lo skipper può scendere dalla sua barca mentre il team è al lavoro.

Una volta effettuate le riparazioni, lo skipper dovrà rientrare dallo stesso cancello di riferimento attraverso il quale è entrato, con una sola mano e in modalità gara.

Se i danni riscontrati sono abbastanza gravi da impedire a un concorrente di raggiungere questo cerchio, ha il diritto di utilizzare il proprio motore o di essere trainato, a condizione che il percorso intrapreso non lo avvicini al traguardo.

Uno scalo con gravi conseguenze per la classifica

A meno che non sia costretto a farlo, nessuno skipper si avvarrà di questa possibilità prevista dal regolamento di regata. Quando la regata è stata concepita, non era previsto che un concorrente fosse assistito. Ma la natura tecnica dei trimarani Ultim e il timore di vedere poche barche classificate all'arrivo hanno costretto gli organizzatori a rivedere i loro piani. Date le velocità raggiunte dalla flotta Ultim, un pitstop di 24 ore rischia di compromettere le possibilità di vittoria.

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La reattività logistica delle squadre di supporto sarà fondamentale nel caso in cui un concorrente debba fare uno scalo tecnico. Non è facile proiettarsi rapidamente dall'altra parte del mondo con un foil di 400 kg e tutta l'attrezzatura che lo accompagna. Tutti i team hanno già pianificato vari scenari di assistenza e rimarranno in coperta fino al rientro dei trimarani nel porto di Brest.

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