Restaurare barche e persone
L'idea del cantiere terapeutico è nata nella mente di Bernard de Véricourt. Formatosi come carpentiere navale e proveniente da una famiglia con la passione per le barche, è anche un utente delle istituzioni di salute mentale. In recupero dal 2014, si è innamorato nel 2020 di un Edel 2 del 1967, chiamato Dapherod, visto a Guérande. Spiega: "Nonostante la riluttanza della mia famiglia, ho fatto questo acquisto per una cifra irrisoria. Ho quindi raggiunto un accordo con l'associazione Siel Bleu, specializzata in sport adattati. Ho scambiato la barca con loro per un ruolo di referente tecnico nel restauro della barca. Ci siamo autofinanziati per 10.000 euro, con la preparazione di dossier e bandi di concorso

Il suo iniziatore presenta il suo cantiere terapeutico con poche e semplici parole: "Si rivolge a un pubblico di lavoratori disabili, soprattutto nel campo della salute mentale. Il principio è che, restaurando le barche, restauriamo anche le persone. Da consumatori di cure, diventiamo consumatori di inclusione"
Interventi su scafo, arredi e cabina
Il cantiere navale terapeutico esegue i principali lavori sull'imbarcazione. Lo scafo è stato completamente carteggiato e gli interni smontati. I raccordi sono stati rimossi e sono stati avviati lavori in composito sulle paratie e sulle cuccette, che mostravano segni di fessurazione.

Lo scafo viene quindi preparato e verniciato a spruzzo.
Gli interni sono stati completamente rifatti, con nuove bannette e tappezzerie.


Bernard de Véricourt testimonia l'impegno e l'interesse che tutti vi hanno trovato. "Dall'inizio del progetto, 8-10 persone hanno lavorato a Dapherod. C'erano da 4 a 6 persone in ogni momento e un'infermiera in coppia per ogni sessione di lavoro. Si è creato un lavoro di squadra solidale e attento, con un forte impatto sociale. Le prospettive sono cambiate a livello locale e i gigliati hanno riacquistato fiducia in se stessi, con una reale concretizzazione dei compiti manuali"
Un film e nuove barche in arrivo
Per celebrare la fine di questo bellissimo processo, si sta progettando un film-documentario, con una campagna di finanziamento partecipativo in corso, il cui link è riportato in fondo alla pagina. E soprattutto, Bernard de Véricourt non intende fermarsi qui, con altre barche in cantiere.