Immaginate uno specchio d'acqua di circa sette ettari, sulla cui superficie si riflette una piccola città del sud della Francia. Uno spazio lacustre perfettamente orientato in modo che la luce in dissolvenza riproduca tutti i toni di un tramonto meridionale. Chi è abbastanza curioso da visitare questo sito fluviale scoprirà strutture sorprendenti come bacini di carenaggio, una chiusa quadrupla, mulini e le banchine di un porto che era il più trafficato del Canal du Midi.

Il peso delle lobby
Il tracciato originale del canale prevedeva di portarlo più a sud, nella pianura del Lauraguais. Ci sono volute le insistenze dei signori del luogo e della diocesi per deviarlo, a costo di un'importante revisione. Il lobbismo non è un'invenzione recente! Il canale fu quindi scavato ai limiti meridionali della città, ma per consentirgli di congiungersi con la valle verso il Mediterraneo, fu necessario costruire la chiusa di Saint Roch, un insieme di 4 bacini che riscattavano una pendenza di 9,42 metri.

Una riserva idrica prima di tutto
Una struttura a chiuse multiple consuma molta acqua e la prima ragione dell'esistenza del Grand Bassin è stata quella di creare una riserva che evitasse una variazione eccessiva del livello in base alle manovre delle chiuse. Poco dopo, per eliminare gli effetti della Tramontana, fu creata un'isola artificiale che complicava, e complica tuttora, le manovre delle chiatte.

Una porta commerciale dinamica
Lungo le banchine furono allestiti granai, cantieri per la costruzione di barche e officine per i mille piccoli mestieri necessari al commercio e alla navigazione fluviale. Così, parallelamente alle chiuse di Saint Roch, un edificio lungo 190 metri e largo 0,60 m ospitava gli strumenti di un fabbricante di corde.

Tra l'Atlantico e il Mediterraneo
Al giorno d'oggi, attraversare la stretta arcata del Ponte Vecchio è ancora un'avventura, a patto che soffi il vento, come spesso accade. La torre rotonda del mulino lascia poi il posto a una banchina bassa, allestita come una passeggiata. Sulla riva opposta, la flotta della società di noleggio Le Boat si estende davanti al lungo edificio che ospitava i servizi legati al canale.

Un patrimonio fluviale vivo
Passeggiando per il bacino, si possono apprezzare i bacini di carenaggio ancora in funzione, l'isolotto Cybelle che per lungo tempo ha ospitato una guinguette e il vecchio ponte che segna il limite tra il porto turistico e il bacino. All'altra estremità, un cartello luminoso indica che l'accesso alle chiuse di Saint Roch è gratuito. Il ponte stradale sembra insignificante eppure! Se si osserva attentamente, si nota che la linea ferroviaria passa sotto il canale, a sua volta sovrastato dalla strada.

Che si arrivi per via d'acqua, su strada, su rotaia o anche attraverso la pista ciclabile che utilizza l'alzaia, il Grand Bassin merita una visita e un'occhiata lungo le sue rive. Prima di tornare a riva, non dimenticate di fermarvi alla Maison Escudier, che prepara la migliore cassoulet tradizionale che ci sia!
