Dopo profonde immersioni in acque polari e poi in acque calde, Ghislain ed Emmanuelle spingono ulteriormente i limiti del corpo umano e della ricerca oceanica. Sempre in collaborazione con il Criobe, studieranno le scogliere di Moorea immerse per diversi giorni sotto il mare, grazie allo sviluppo di un habitat sottomarino, che sarà immerso a 20 m di profondità.
Il team vi invita a scoprire in video le nuove avventure della Capsula.
Vivere sotto il mare
L'idea della Capsula è quella di tenere in vita i subacquei nell'oceano per diversi giorni, per studiare la barriera corallina di Moorea e i suoi abitanti. Per questo grande progetto, volto a spingere i limiti del corpo umano, i due subacquei/esploratori possono contare sul supporto di un team di 40 persone.
La Capsule è un cilindro di alluminio lungo 2 m e di 1,50 m di diametro che permette di vivere sotto il mare senza dover salire in superficie. Alle sue estremità, due cupole in plexiglass permettono di osservare l'ambiente. Quest'ultimo è ancorato al fondo marino da due cisterne di zavorra di 3 tonnellate.
Perché vivere sotto l'eau?
In immersione, gli esseri umani sono limitati nel tempo per osservare i fenomeni naturali degli organismi. L'idea della Capsula è quella di poter osservare comportamenti e processi biologici. Come il corallo, la cui posa non è mai stata osservata prima, di notte in un ambiente naturale.
Come installare i reattori e scegliere il sito?
Per studiare il fondo marino, la scelta del sito è essenziale. Deve essere situato ad una profondità di 20 m e avere un fondo sabbioso per ricevere le due zavorre. Ma trovare il posto giusto non è il più difficile! Deve poi essere installato e si tratta di un altro paio di maniche. È necessaria una formazione per riuscire l'operazione.