Ile de Sein, l'incontro con Randy, il delfino solitario

All'inizio di maggio ci siamo fermati a Sein Island prima di tornare a Concarneau e abbiamo fatto più di un incontro, abbiamo giocato con Randy. Diario di viaggio.

All'ancora davanti alla banchina del Francais Libres, ecco la storia vissuta dai diportisti con Randy, un Delfino, che si è fermato anche lui in questo scenario naturale che è l'isola di Sein.

Sono arrivati la sera prima. Giusto il tempo di gonfiare il gommone per passare una serata a festeggiare la riapertura stagionale del Forzh Penaos e per assaggiare alcuni Rhum di Marie-Galante, un'altra delle più belle isole francesi. Dopo una breve notte e una sontuosa alba che bagna la città di un colore arancione, non resta che prendere un caffè su una terrazza prima di una lunga navigazione nella calma.

Una scossa in treno.

Primo shock: la marea è alta. Una seconda scossa, ma non la solita quando si arriva a riva e i remi toccano terra, no una scossa leggera senza profondità. Guardate giù oltre il bordo mentre una grande massa scura passa sotto la vostra fragile barca.

All'epoca, quando si vede una massa nera di 2,5 m passare sotto un gommone in relativo equilibrio, c'è un bel po' di stress prima di capire.

È Randy, un delfino maschio con una cicatrice facilmente identificabile, una sorta di tacca, sulla pinna dorsale che si autoinvita al gioco. Ogni volta che il remo nuota, Randy gli dà una testata.

Si sente la forza e la precisione del delfino, basterebbe un piccolo colpo di testa sul gommone per farlo ribaltare. Il delfino mi ha accompagnato per 150 metri, girando intorno e sotto di me, alla ricerca della selvaggina. È stato un momento indimenticabile.

Nel canale, Randy stava giocando con i paranchi a pochi metri dalla banchina, davanti agli occhi stupiti di una dozzina di escursionisti. Il delfino stava dando spettacolo, come se avesse capito che eravamo ospiti privilegiati della sua esibizione

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