Un terzo luogo che serve la costa
Ospitata in locali comunali affittati dal comune di Le Croisic, la Recyclerie Maritime si è prefissata il compito di combattere l'abbandono delle attrezzature nautiche e di prolungarne l'utilizzo. Barche a fine vita, vele, tavole, mute, accessori, elettronica... tutto ciò che ha a che fare con la nautica trova qui una nuova vita.

L'idea è semplice ma efficace: raccogliere, smistare, riparare, trasformare o rivendere. Le parti riutilizzabili vengono vendute in un negozio solidale; quelle che non possono più essere navigate diventano oggetti di uso quotidiano - borse fatte con le ali degli aquiloni, borse fatte con il neoprene, lampade fatte con le carte nautiche - o addirittura arredi urbani fatti con gli scafi, con una forte dimensione di integrazione per La Recyclerie Maritime, che lavora con diversi ESAT (Etablissements ou Services d'Aide par le Travail, comunemente chiamati ancora "centres d'aide par le travail" o CAT) nella regione.

Sensibilizzazione attraverso l'azione e la creatività

Oltre al riciclaggio, la Recyclerie è anche un luogo di condivisione di idee e di sensibilizzazione. Conferenze, concerti, laboratori di riparazione, pulizia delle spiagge "ProtègeTaPlage" e progetti educativi con scuole e istituti locali arricchiscono la vita del centro. L'idea è quella di conoscere meglio la costa per poterla proteggere in modo più efficace, e di farlo in un'atmosfera accogliente e inclusiva.

Con il sostegno di organizzazioni come la Fondation de la Mer e Nautihub, l'associazione sta sviluppando una cabina di taglio ecologica per il trattamento pulito degli scafi in composito, un materiale non riciclabile ma estremamente robusto. Una tecnologia di filtraggio a decantazione permette di lavorare senza rilasciare particelle nocive nell'ambiente. L'obiettivo è quello di produrre arredi per giardini e strade utilizzando materiali progettati per resistere alle intemperie.

Un'iniziativa nata da uno shock ecologico
Julien Carlier, fondatore e appassionato velista, spiega che la fuoriuscita di petrolio dell'Erika nel 1999 lo ha profondamente colpito. Da allora, si batte per un approccio diverso al nostro rapporto con il mare. Con gli amici d'infanzia Camille Chevalier, Alexandre Lamarthe e Germain L'Hermitte âeuros, ha raccolto intorno a sé volontari e partner per dare vita a questo progetto, ispirato sia ai terzieri urbani sia ai mercatini nautici.

Recyclerie ha anche un obiettivo sociale: in collaborazione con gli IME, le ESAT e le associazioni locali, integra nei suoi laboratori persone con disabilità o in regime di integrazione sociale, in particolare nei settori del tessile e dell'artigianato.

Un'ambizione nazionale a lungo termine

È già un grande successo. In pochi mesi, la Recyclerie ha raccolto più di 40 barche, 300 pezzi di ferramenta di coperta, una trentina di vele e centinaia di altri oggetti nautici, per un totale di circa 12,5 tonnellate. L'officina funziona a pieno ritmo e i progetti si moltiplicano: podcast, conferenze, partnership con il settore dell'energia eolica, sviluppo di un settore di riutilizzo dei compositi e, perché no, un domani, una rete di centri di riciclaggio marittimo lungo tutta la costa francese.