" Quando si è in mare ci si rende conto del valore dell'acqua. "Questa frase, pronunciata da un marinaio che ho conosciuto alle Baleari, non mi ha mai abbandonato. In una lunga crociera, l'acqua dolce diventa un'ossessione: bisogna gestirla, tenerla d'occhio e a volte anche cercarla. Un lusso per chi è abituato ad aprire il rubinetto a terra senza mai pensarci.
Tra l'equipaggio, la barca e i rischi della navigazione, imparare a vivere con un serbatoio di carburante limitato e un'autonomia spesso precaria è una vera e propria arte. In questo articolo, ci addentriamo nel cuore di questo speciale tipo di gestione, dove tecnica e abilità marinaresca si incontrano.

Consumi a bordo: trovare un nuovo equilibrio
Sulla terraferma è facile sottovalutare il nostro consumo giornaliero di acqua. Una doccia di dieci minuti? 80 litri. Lavarsi? 15-20 litri. Quando si va in mare, questo lusso scompare immediatamente, sostituito da gesti più misurati.
Durante la mia prima crociera oceanica di 15 giorni, il nostro skipper ha fissato un obiettivo: 10 litri di acqua dolce a persona al giorno. Non una goccia di più! In altre parole, il minimo spreco diventava una tragedia. Ma sorprendentemente ci siamo adattati. Abbiamo imparato a risciacquare in pochi secondi, a lavare i piatti in una bacinella con acqua di mare e a riutilizzare ogni filo d'acqua dolce.
Alcune linee guida per il consumo a bordo:
- Bevande e cucina: da 3 a 5 litri per persona al giorno
- Igiene (lavaggio rapido, lavaggio a mano): da 2 a 3 litri
- Piatti e pulizia: 2 litri
I primi giorni sono spesso i più difficili. Il semplice piacere di una lunga doccia diventa un ricordo lontano, ma si scopre anche un nuovo rapporto con l'acqua. Diventa preziosa, quasi sacra.

Gestione dei serbatoi: un compromesso tra capacità e vincoli
Su una barca a vela, i serbatoi dell'acqua dolce sono il punto di partenza di qualsiasi strategia. Se sono troppo piccoli, limitano l'autonomia; se sono troppo grandi, appesantiscono la barca e possono influire sulle prestazioni.
Prendiamo l'esempio di una barca a vela di 12 metri, tipica di una traversata oceanica. Spesso ha serbatoi fissi di circa 300-400 litri. Può sembrare sufficiente, ma in realtà questa capacità può esaurirsi in una settimana con un equipaggio di quattro persone se non si fa attenzione.
Un aneddoto lo illustra. Ci siamo imbattuti in un equipaggio il cui serbatoio si era rotto nel bel mezzo della traversata. In poche ore, avevano perso metà della loro scorta di carburante! Fortunatamente, avevano installato serbatoi flessibili supplementari in caso di problemi, che hanno permesso loro di arrivare sani e salvi. Questa storia dimostra quanto sia essenziale avere un piano B, che si tratti di serbatoi di riserva o di un dissalatore.

Produrre la propria acqua: la rivoluzione della desalinizzazione
L'avvento dei dissalatori ha cambiato il volto della crociera oceanica. Questi dispositivi, in grado di trasformare l'acqua di mare in acqua dolce, offrono un'autonomia quasi illimitata... a patto che si sia consapevoli dei loro limiti.
Quali modelli scegliere?
- Portatile (manuale o elettrico): portata da 4 a 8 L/h
- Apparecchi compatti: da 30 a 60 L/h, ideali per uno yacht da crociera
- Modelli di grandi dimensioni: fino a 150 L/h, ma con un elevato consumo energetico
Costo medio dei dissalatori :
- Manuale: da 800 a 2.000 euro
- Modello elettrico piccolo (12V): da 2.500 a 5.000 euro
- Alto rendimento: da 6.000 a 15.000 euro
Un membro dell'equipaggio spiega: "Abbiamo usato un dissalatore che produceva 30 litri all'ora. L'equipaggio era felicissimo di poter fare la doccia, ma un'interruzione di corrente ha rapidamente messo fine a questo lusso. Abbiamo dovuto tornare alle origini: controllare ogni goccia e dare priorità agli usi".
Produrre la propria acqua è sicuro, ma non deve mai diventare una scusa per gli sprechi. Un dissalatore richiede manutenzione:
- Filtri da sostituire ogni 3-6 mesi (prezzo: da 50 a 150 euro a seconda del modello)
- Le membrane devono essere risciacquate regolarmente (costo di sostituzione: da 300 a 800 euro)
- Fonte di energia (pannelli solari, turbina eolica, generatore)

Risparmiare acqua ogni giorno: semplici ed efficaci misure da adottare
In mare, la gestione dell'acqua diventa quasi un gioco. Chi farà la doccia più veloce? Chi riuscirà a lavare tutto l'equipaggio con una bacinella da 5 litri?
Attrezzatura pratica :
- Spray a bassa pressione: 10-15 euro
- Docce solari: 30-60 euro
- Filtri per rubinetti: 20-50 euro
- Compresse depurative: 10-30 euro

Acqua in porto: approvvigionamento e precauzioni
I porti di scalo sono spesso un'occasione per fare il pieno, ma attenzione alla qualità dell'acqua. In alcuni porti, in particolare in Asia e in Sud America, l'acqua dei chioschi potrebbe non essere potabile.
Migliori pratiche :
- Utilizzare sempre un filtro al carbone durante il riempimento
- Aggiungere compresse di purificazione per evitare la contaminazione
- Controllare l'odore e il colore dell'acqua prima dell'uso
Un altro punto importante: non aspettate l'ultimo minuto per fare il pieno. I porti sono talvolta sovraffollati e gli idranti possono essere fuori servizio o saturi. Una pianificazione accurata è essenziale.
Conclusione: l'acqua, una sfida quotidiana ma superabile
La gestione dell'acqua a bordo di uno yacht è un mix di rigore, adattabilità e talvolta ingegno. Ogni equipaggio sviluppa i propri trucchi, ma tutti condividono la stessa regola: mai sottovalutare il valore di questa risorsa.
Imparando a vivere con meno, scopriamo una forma di sobrietà felice. Ogni doccia diventa una ricompensa, ogni litro una vittoria. E soprattutto diventiamo consapevoli della nostra dipendenza da questa preziosa risorsa.
Allora, siete pronti a imbarcarvi in una crociera in cui l'acqua sarà il vostro migliore alleato e la vostra più grande sfida?