Verso una riduzione delle emissioni durante la Coppa
Dopo l'ultima vittoria nell'America's Cup, il sindacato neozelandese Emirates Team New Zealand ha lavorato per ridurre l'impronta di carbonio dell'evento. Il simbolismo di potenti tender con grandi motori fuoribordo che assistevano una flotta di barche a vela colpì molto il pubblico, per cui si decise di rimuovere queste grandi imbarcazioni di supporto alimentate a combustibili fossili.

L'ufficio di progettazione del sindacato neozelandese ha invece sviluppato un prototipo di imbarcazione di supporto ad aliscafo, alimentata da una cella a combustibile a idrogeno. Le specifiche per una barca d'appoggio nella Coppa includono la navigazione a 50 nodi, il trasporto di sei membri dell'equipaggio e un'autonomia di diverse ore.
Come funziona questo catamarano a idrogeno?
Denominato "Chase Zero", il prototipo è un catamarano aliscafo dotato di due celle a combustibile a idrogeno. Sviluppate da Toyota, queste celle convertono l'idrogeno gassoso immagazzinato a bordo in una corrente continua a 400 V che alimenta due motori Emrax con una potenza di 295 cavalli. Queste sono collegate alle eliche Mercury alloggiate negli scafi.

L'idrogeno è immagazzinato in quattro serbatoi compositi a una pressione di 350 bar.
Perché l'idrogeno?
La scelta dell'idrogeno come fonte energetica presenta diversi vantaggi. Innanzitutto, una cella a combustibile a idrogeno non emette emissioni nell'atmosfera. L'unica emissione durante il funzionamento è H2O, cioè acqua pura. Tuttavia, rimane il problema di come produrre idrogeno in modo virtuoso.
Anche la riduzione del volume è apprezzabile, anche se la timoneria chiusa del Chase Zero accentua il fenomeno della cassa armonica.
La scelta architettonica di un catamarano aliscafo impone un peso minimo a bordo. Le batterie e i serbatoi insieme pesano meno di 400 kg. In confronto, una batteria AGM equivalente peserebbe quasi 2500 kg e dovrebbe essere ricaricata dopo ogni giorno di gara.
Nelle edizioni precedenti, i gommoni di supporto equipaggiati con due motori da 250 CV consumavano circa 800 litri di benzina al giorno.
Prove promettenti

I foil controllati dal computer migliorano le prestazioni del Chase Zero, che ha già dimostrato un grande potenziale. Durante le prove a pieno regime, raggiunse i 50,3 nodi, la velocità massima raggiunta da un AC 75. A velocità di crociera, circa 30 nodi, il Chase Zero ha percorso quasi 170 miglia in quasi 6 ore, un tempo più che sufficiente per coprire una giornata di gare di Coppa.

La tecnologia delle celle a combustibile a idrogeno sviluppata dal produttore di motori Toyota è affidabile da molti anni. La produzione costante di idrogeno, con il cosiddetto idrogeno verde, senza emissioni durante la sua produzione, su larga scala è ancora un problema da risolvere, ma questa esperienza, così come altri progetti europei basati sulla stessa tecnologia, ci portano a immaginare che questa soluzione possa diffondersi sulle nostre imbarcazioni da diporto.