Il 6 novembre dello scorso anno, Jean-Luc Van den Heede si è rovesciato 1900 miglia a ovest di Capo Horn e ha danneggiato la sua (più di 5 cm di fessura nell'albero in corrispondenza delle sartie inferiori). Aveva poi informato l'organizzazione della gara della sua decisione di andare in Cile per ripararla. Questa sosta a Valparaiso lo avrebbe poi costretto a passare alla categoria Chichester (una classifica a parte per chi fa scalo ma continua la gara).
Ma alla fine, come ha indicato in un messaggio commovente, il marinaio solitario continuerà il suo viaggio verso Les Sables-d'Olonne, per " recuperare la propria anima "in riferimento a Bernard Moitessier, che aveva continuato il suo cammino senza tagliare il traguardo durante il Golden Globe del 1968. Jean-Luc Van den Heede spera ora" riportare la sua nave ferita al sicuro in porto ". Il suo albero è in pessime condizioni, ma cercherà di assicurarlo per navigare al meglio e, nel caso in cui si smontasse, userà le sue manovre di fortuna per raggiungere un porto sulla sua strada.
E' stata quella telefonata con la moglie subito dopo essere stato steso da un'onda che gli ha dato il coraggio di andare avanti? O è stata la sua età - 73 anni - e la sua esperienza a dargli tanta fiducia? O è semplicemente questa necessità impellente di finire quella che sarà senza dubbio la sua ultima gara avendo dato tutto, avendo preso tutti i rischi e avendo dato se stesso fino alla fine?
Una penalità di 18 ore
Dopo che il suo albero è stato danneggiato, Jean-Luc Van Den Heede ha usato due volte il suo telefono satellitare per chiamare sua moglie. Un uso proibito dal regolamento di gara che specifica che il telefono deve essere utilizzato solo per motivi di sicurezza in concomitanza con la direzione di gara. Le altre comunicazioni devono avvenire tramite HF, VHF o rete radio amatoriale, esattamente come nella prima gara del Sunday Times Golden Globe del 1968/69.
Il navigatore si è poi auto-richiesto una sanzione di 18 ore per questa "violazione" della regola. Una "breccia" che gli sarebbe potuta costare cara, visto che ricevere consigli telefonici o assistenza materiale equivale anche a passare alla classe Chichester. E dopo la deliberazione - e la verifica delle chiamate e dei messaggi scambiati - si scopre che non è stata fornita alcuna assistenza. Il marinaio sarà quindi penalizzato di 18 ore.
Messaggio di VDH dell'8/11/2018
"Buongiorno a tutti,
Ho avuto molto tempo per pensare alla mia situazione durante questi quattro giorni di volo con la tempesta in un capo asciutto (220 miglia perse a nord). La condizione del mio albero è ora estremamente precaria dopo il mio capovolgimento. Se mi fermo per le riparazioni, sarà solo temporaneo. Perché Matmut continui a navigare, dovrà cambiare per un nuovo albero più o meno a lungo termine.
Ho quindi deciso di "salvare la mia anima" (dixit Moitessier) per continuare il mio percorso senza sosta e impostare la rotta per Les Sables-d'Olonne.
Appena il mare lo permetterà, salirò sull'albero per assicurarlo al meglio con i mezzi di bordo. Se mi smonto, come tutti i concorrenti, ho un impianto di fortuna che mi permetterà di raggiungere un porto in completa autonomia. Non sono più in modalità gara, ma in modalità consegna sicura. Non è la prima volta che cerco di riportare in porto una barca ferita. E se per qualche miracolo arrivo a Les Sables, non mi interessa la classifica, almeno ci avrò provato. Tengo le dita incrociate e ringrazio tutti coloro che mi aiutano in questa avventura.
Il messaggio è stato trasmesso grazie alla rete radio amatoriale e al "Collectif Terre et Mer" che è il nostro unico mezzo di comunicazione con il territorio e che fornisce a tutti i concorrenti le situazioni meteorologiche. Vorrei ringraziarli calorosamente.
Buona giornata"
JL VDH
