Con Fortune de mer, Clément Belin e Costès ci portano a bordo del Bourdon, un rimorchiatore oceanico che sorveglia la costa della Pointe Bretonne. Se il Bourdon assomiglia all'Abeille Bourbon, si capisce subito che gli autori hanno navigato davvero su questo Saint-Bernard des mers. La passerella, il ritmo della vita a bordo, i paesaggi sono troppo precisi per non sentire l'esperienza.

Più che una grande storia di mare, Fortune of the Sea racconta soprattutto una storia di attesa. In attesa all'ancora che una nave da carico passi sopra la rotaia per invitarlo a fare scalo per evitare il disastro. Ma questa storia mostra anche il lato inferiore del salvataggio in mare, dove i protagonisti lottano per prendere una barca al traino. Usando stratagemmi, a volte anche rischiando la loro nave, per rimorchiare uno in porto.

Anche se i nomi dei personaggi vengono cambiati, anche se i trognes e i personaggi sono caricaturali, Fortune de mer è soprattutto un documentario più che una bella storia. I disegni con pochissimi colori descrivono ancora di più il lato reale delle navigazioni bretoni in caso di maltempo.

Nel voler raccontare "una storia", questo libro si perde un po' nelle considerazioni sociali. La narrazione manca del vigore necessario per essere totalmente attraente. Gli amanti dei rimorchiatori o della marina mercantile avranno il loro posto nella storia. Più i neofiti a volte hanno difficoltà ad orientarsi negli scambi di questi marinai.

Fortune de mer è stato insignito del Bravo Zulu Marine Literary Prize 2018, un premio annuale che riconosce le opere legate al mondo marittimo.

- Edizione Futuropolis
- 19,5 x 26,5 cm
- 120 pagine
- 20,00 euro