L'evoluzione dell'architettura navale in pochi metri
Passeggiando lungo le banchine di Saint-Malo nell'autunno del 2023, i Class40 radunati lungo il bacino appaiono come una grande galleria di evoluzione, per chi è curioso di conoscere il design delle barche. Poiché l'interesse per questa classe di imbarcazioni da regata oceanica continua senza sosta, vi offriamo l'opportunità di decifrare i cambiamenti subiti da queste barche, attraverso alcune immagini delle loro forme di prua, che dicono molto sulle loro prestazioni e sul loro comportamento in mare.
Archi classici e sottili
Il numero della barca è una buona indicazione della sua età. Sui pontili c'erano alcuni piccoli numeri degli albori della classe, con forme piuttosto classiche. La prua destra del numero 30, Médecins du Monde di Morgane Ursault Poupon, un progetto Rogers del 2007, è tagliata per un uso polivalente, nello spirito della versatilità tra dilettanti e professionisti. L'imbarcazione, se naviga a buone velocità, mantiene entrate in acqua di qualità e "buca l'onda".
Archi di ispessimento
Con l'aumento della velocità delle barche a vela, i progettisti aumentano il volume della prua per evitare di rimanere bloccati dalle onde. È così che troviamo la barca a vela Nestenn 153. Pur rimanendo "un naso a punta", il volume della prua è conseguente e le superfici immerse sono più piatte sulla parte anteriore, per questo progetto Manuard, un Mach 40.3 del 2018.
La rivoluzione degli scow
Con il varo dello yacht Crédit Mutuel di Ian Lipinski nel 2019, è arrivata la "rivoluzione degli scow". L'architetto navale David Raison si è ispirato a queste barche a vela nordamericane, gli scow, con le loro prue estremamente larghe e voluminose. Trasponendole nella Classe 40, nel rispetto delle regole, ha creato una barca estremamente potente. Questo Max 40 ha aperto la strada e ha subito diverse evoluzioni, portando altri progettisti su questa strada.
Il numero 166 di Crosscall, Lift v2 di Marc Lombard del 2021, mantiene questi grandi volumi nella parte inferiore della prua, perfezionando le sezioni a livello del ponte. La lunghezza viene mantenuta, limitando il peso a livello del ponte e facilitando anche l'eventuale uscita dell'acqua.
50 sfumature di scow
Tutti i nuovi yacht lanciati per la Route du Rhum 2022 tengono conto di questa evoluzione, tenendo conto del feedback della prima generazione di scows. Il bompresso si sposta verso l'alto, in linea con una linea di chiglia più "rocciosa", cioè con un'inflessione verso l'alto. Quando prendono l'onda, gli yacht hanno meno probabilità di affondare e le barche sono meno dure e meno bagnate.
Come in ogni evoluzione, all'inizio molto netta, si assiste poi a evoluzioni più sottili, dal 185 Lamotte Création, al 186 IBSA, al Mach 40.5 di Manuard, al 182 Paprec Arkea di Marc Lombard, passando per il Pogo S4 173, firmato da Guillaume Verdier.